Esiste un trattamento per il daltonismo?
Riassunto:
- Esistono molti tipi diversi di daltonismo.
- Il daltonismo più diffuso riguarda la visione dei colori rosso e verde.
- Gli occhiali per daltonismo non risolvono il problema, semplicemente rendono più vibranti i colori già visibili.
- Non esiste un trattamento disponibile per il daltonismo.
Ogni creatura percepisce il mondo nel proprio specifico modo. Questo concetto può essere preso alla lettera, poiché diversi organismi hanno evoluto gli occhi in modo differente. Il processo di sviluppo dell’occhio è iniziato circa 600 milioni di anni fa, quando alcuni organismi svilupparono i primi fotorecettori, consentendo loro di reagire alla luce. “Solo” 60 milioni di anni dopo, iniziarono ad emergere i primi occhi in grado di visualizzare immagini [1]. Anche se la differenza nella percezione del mondo sembra ovvia quando si considera il numero delle specie, questa risulta vera anche tra i rappresentanti della stessa specie.
L’obiettivo di questo articolo è spiegare brevemente cosa sia il daltonismo e discutere alcune soluzioni proposte per questo difetto visivo. La motivazione per scrivere questo articolo è ancora più semplice: sono daltonico.
L’occhio umano contiene tre diversi fotorecettori chiamati coni. Questi coni sono chiamati L, M e S per le gamme di lunghezze d’onda lunghe (da giallo a rosso), medie (da ciano ad arancio) e corte (da viola a ciano) dello spettro visibile, rispettivamente [2]. Ci sono molti malintesi legati al daltonismo e al modo in cui influenzi la visione di una persona che ne soffre. Sebbene il daltonismo totale sia possibile, è molto raro. Molto spesso è correlato all’intolleranza alla luce chiamata fotofobia e a movimenti oculari involontari chiamati nistagmo [3]. Le più comuni carenze della visione dei colori sono legate ad un’anomalia in uno solo dei coni sopra menzionati. Le anomalie del tipo di colore rosso-verde possono essere causate da difetti nei coni L o M. Problemi funzionali del cono L causano una forma di daltonsmo noto come protanomalia, mentre del cono M deuteranomalia. Questi tipi di anomalie sono i più diffusi in quanto si possono riscontrare nell’8% dei maschi di origine nord europea. Infine, difetti del cono S causano una forma di daltonismo nota come tritanomalia. Questo disturbo è responsabile della visione blu-gialla difettosa e risulta essere molto meno diffuso, con solo lo 0,01% degli individui affetti [2, 4]. Ci sono alcuni test popolari che possono facilmente rilevare questi problemi, come adesemio l’esame Ishihara o l’esame Farnsworth Munsell-15 [3, 5].
Negli ultimi anni sono state presentate al pubblico alcune presunte soluzioni al daltonismo sotto forma di occhiali con lenti speciali. Alcuni di questi, come i prodotti presentati dalle società EnChroma o VINO Optics, sono molto popolari al momento [5, 6]. La loro presunta efficacia può essere osservata su popolari siti web di streaming video cercando la frase “occhiali daltonismo”. La maggior parte dei risultati presenta persone che presumibilmente possono finalmente vedere l’intero spettro di colori intorno a loro. Per persone affette da deuteranomalia, come me, sembra una possibilità molto allettante. I video di persone che reagiscono ai colori che li circondano dopo aver indossato occhiali speciali possono essere coinvolgenti ed emozionanti, ma solo i test scientifici possono verificare se l’effetto sia reale. In effetti, gli scienziati hanno testato il modo in cui questi occhiali influenzano le carenze di visione dei colori. I risultati presentati hanno dimostrato la presenza di un cambiamento nella percezione dei colori. Sfortunatamente, questo cambiamento porta ad una notevole confusione quando ai partecipanti è stato chiesto di nominare i colori con cui sono stati presentati. I partecipanti sono stati in grado di vedere alcuni dei colori in modo più vivido, ma solo quelli che erano già in grado di vedere comunque. Inoltre, gli occhiali testati non hanno migliorato i risultati quando sono stati condotti i test Ishihara o Farnsworth Munsell-15 [5-7]. I risultati più positivi non erano ancora abbastanza significativi da considerare il disturbo curato o il problema risolto [8].
Il daltonismo può avere numerose implicazioni nella vita delle persone [9]. Uno studio suggerisce che la carenza di colore può anche avere un impatto negativo sullo sviluppo della personalità umana [10]. Attualmente, l’unica vera soluzione al daltonismo potrebbe essere la terapia genica, ma è ancora in fase sperimentale [11, 12]. Per questo motivo, mentre alcune soluzioni possono apparire promettenti in un video, è sempre una buona idea fare un passo indietro e guardare i fatti, e questi mi dicono che non sarò in grado di vedere l’intero spettro dei colori, o almeno non ancora.
Referenze:
- Lamb, T.D., S.P. Collin, and E.N. Pugh, Jr., Evolution of the vertebrate eye: opsins, photoreceptors, retina and eye cup. Nat Rev Neurosci, 2007. 8(12): p. 960-76.
- Martinez-Domingo, M.A., et al., Spectral Filter Selection for Increasing Chromatic Diversity in CVD Subjects. Sensors (Basel), 2020. 20(7).
- Ishihara, S., Ishihara’s Tests for Colour-blindness. 1972: Kanehara Shuppan.
- Deeb, S.S., The molecular basis of variation in human color vision. Clin Genet, 2005. 67(5): p. 369-77.
- Martinez-Domingo, M.A., et al., Assessment of VINO filters for correcting red-green Color Vision Deficiency. Opt Express, 2019. 27(13): p. 17954-17967.
- Bastien, K., D. Mallet, and D. Saint-Amour, Characterizing the Effects of Enchroma Glasses on Color Discrimination. Optom Vis Sci, 2020. 97(10): p. 903-910.
- Gomez-Robledo, L., et al., Do EnChroma glasses improve color vision for colorblind subjects? Opt Express, 2018. 26(22): p. 28693-28703.
- Varikuti, V.N.V., et al., Effect of EnChroma glasses on color vision screening using Ishihara and Farnsworth D-15 color vision tests. J AAPOS, 2020. 24(3): p. 157 e1-157 e5.
- Stoianov, M., et al., The impacts of abnormal color vision on people’s life: an integrative review. Qual Life Res, 2019. 28(4): p. 855-862.
- Cobb, S.R., Evidence for an effect by colour defect on personality. Percept Mot Skills, 1980. 51(1): p. 159-66.
- Mancuso, K., et al., Gene therapy for red-green colour blindness in adult primates. Nature, 2009. 461(7265): p. 784-7.
- Hassall, M.M., A.R. Barnard, and R.E. MacLaren, Gene Therapy for Color Blindness. Yale J Biol Med, 2017. 90(4): p. 543-551.