È sicuro utilizzare le stoviglie antiaderenti?
Riassunto:
- Molte stoviglie antiaderenti contengono sostanze chimiche chiamate PFAS, ritenute responsabili di molteplici danni alla salute.
- Il surriscaldamento delle stoviglie antiaderenti le danneggia, promuovendo il rilascio dei fumi tossici.
- Un rivestimento antiaderente graffiato porta al rilascio di particelle di plastica nel cibo, che si accumulano nello stomaco e nei reni.
- Esistono altre opzioni per quanto riguarda gli attrezzi da cucina, tra cui l’acciaio inossidabile, la ghisa ed il pentolame rivestito.
Le stoviglie antiaderenti sono straordinarie. Permettono di spadellare con facilità ogni tipo di cibo, anche i più delicati come le uova, ricorrendo soltanto a minuscole quantità di olio e nonostante ciò è difficile ottenere risultati altrettanto soddisfacenti con altri generi di stoviglie. In aggiunta, pulirle è una passeggiata, non serve nemmeno strofinare. Nell’ultimo decennio, tuttavia, si stanno accumulando sempre maggiori prove che puntano contro potenziali rischi alla salute associati ad un gruppo di sostanze chimiche chiamate PFAS (Sostanze Perfluoro Alchiliche) che conferiscono alle stoviglie antiaderenti le loro proprietà uniche [1]. Lo scopo di questo articolo è chiarire cosa sono le PFAS, se il loro utilizzo nelle stoviglie antiaderenti metta a rischio la salute e quali provvedimenti sono stati o verranno presi a riguardo. Inoltre identificheremo alcuni errori da evitare nell’utilizzo dell’antiaderente.
Le PFAS sono utilizzate in molteplici prodotti. Sono ciò che rende gli impermeabili resistenti all’acqua, quel che impedisce al cibo da fast food di sgocciolare al di fuori del suo incartamento e sono un importante componente della schiuma contenuta negli estintori [2]. Sono spesso utilizzate per rendere le superfici idrorepellenti e per ridurre la frizione. PFAS è un termine generico sotto cui ricadono migliaia di sostanze chimiche tra cui il Teflon impiegato nella produzione di alcune stoviglie antiaderenti [3]. Un aspetto preoccupante delle PFAS è il fatto che, una volta scartate, si degradano con tempi molto lunghi, tanto da essere anche note come “forever chemicals”. In aggiunta tendono a bioaccumularsi, ovvero si accumulano nell’organismo esposto con l’andare del tempo [1]. Si possono trovare tracce di PFAS nel sangue del 98% dei cittadini statunitensi [4] ed in campioni d’acqua prelevati da tutto il mondo [5, 6]. Alcune PFAS sono indicate come possibile causa di svariate patologie che vanno da malattie della tiroide, del fegato e dei reni, fino al cancro [7, 8].
Una PFAS in particolare, a cui specificamente vengono associati effetti avversi per la salute, è il PFOA (acido perfluoroottanoico), una sostanza utilizzata nel processo di produzione delle pentole di Teflon fino al 2013. In aggiunta alle patologie sopra citate, è stato connesso a problemi di infertilità e basso peso alla nascita [9, 10]. Dal 2013 il PFOA non viene più utilizzato nella produzione di stoviglie antiaderenti, ma è tuttora sfruttato in altri ambiti, come ad esempio in sigillanti, cera per pavimenti e materiali tessili. Per questo motivo non sorprende che, nonostante la messa al bando delle stoviglie contenenti questa sostanza, non sia stato riscontrato un abbassamento significativo nei livelli di esposizione al PFOA.
Ciononostante, molte stoviglie antiaderenti moderne contengono ancora altre PFAS, i cui potenziali rischi per la salute, specialmente nel lungo termine, sono spesso poco chiari [12]. Generalmente nuovi tipi di PFAS vengono utilizzati senza essere sottoposti a studi tossicologici, il che ha portato ad un’immagine ambigua riguardo la biosicurezza delle PFAS [12]. Per questo motivo alcuni governi stanno introducendo legislazioni precauzionali – l’Unione Europea ha cominciato a proibire alcune PFAS [13] e, negli USA, lo stato del Maine è arrivato ad introdurre una legge che vieterà la vendita di prodotti contenenti PFAS a partire dal 2030 [14].
Al di là delle PFAS, le stoviglie antiaderenti possono causare effetti avversi alla salute se utilizzati erroneamente. Di norma il rivestimento antiaderente comincia a deteriorarsi una volta raggiunte temperature superiori ai 260°C (500°F) [15] – le stoviglie elettriche convenzionali arrivano addirittura a 600°C (1100°F). Questa elevata temperatura porta la padella a rilasciare fumi tossici che, se inalati, possono causare la febbre da fumi di polimero [16] – sintomi pseudo influenzali temporanei che possono durare fino a 48h – o, nei casi più severi, anche danni ai polmoni [17]. Per questo motivo è cruciale utilizzare le stoviglie antiaderenti soltanto alle temperature raccomandate dal produttore.
Inoltre il rivestimento antiaderente può essere danneggiato dall’utilizzo a lungo termine, da oggetti affilati o dalla lavastoviglie, che lo portano a sfaldarsi. Continuando ad utilizzare stoviglie danneggiate, parte del rivestimento di plastica finisce inevitabilmente nel cibo e viene ingerito. Mentre il Teflon stesso è stato classificato come sicuro in questo senso [18], tende comunque ad accumularsi negli organi interni, come il rivestimento dello stomaco ed i reni [19] e non è ancora chiaro a quali effetti a lungo termine possa portare. Di conseguenza le stoviglie antiaderenti danneggiate dovrebbero essere sostituite.
Questo significa dunque che dovremmo liberarci di tutte le stoviglie antiaderenti presenti nelle nostre cucine? Non necessariamente. Sicuramente, sarebbe bene rimpiazzare tutte quelle prodotte prima del 2013 o quelle con il rivestimento rovinato. Dopodiché basterà seguire alcune semplici regole nell’utilizzo dell’antiaderente: non surriscaldare ed evitare i graffi. Infine è importante ricordarsi che non tutte le stoviglie devono necessariamente essere antiaderenti. Per la maggior parte dei piatti, come le verdure saltate, la carne alla piastra o le salse, stoviglie più tradizionali come quelle in acciaio inossidabile, ghisa o rivestite in ceramica e affini, sono valide alternative.
Riferimenti:
- Evich, M. G. et al. Per- and polyfluoroalkyl substances in the environment. Science (1979) 375, (2022).
- Glüge, J. et al. An overview of the uses of per- and polyfluoroalkyl substances (PFAS). Environmental Science: Processes & Impacts 22, 2345–2373 (2020).
- Sajid, M. & Ilyas, M. PTFE-coated non-stick cookware and toxicity concerns: a perspective. Environ Sci Pollut Res Int 24, 23436–23440 (2017).
- Shearer, J. J. et al. Serum Concentrations of Per- and Polyfluoroalkyl Substances and Risk of Renal Cell Carcinoma. J Natl Cancer Inst 113, 580–587 (2021).
- EPA Administrator Regan Announces Comprehensive National Strategy to Confront PFAS Pollution | US EPA. https://www.epa.gov/newsreleases/epa-administrator-regan-announces-comprehensive-national-strategy-confront-pfas.
- Gilbert, N. EPA blasted for failing to set drinking water limits for ‘forever chemicals.’ Science (2019) doi: 10.1126/science.aax0193.
- Steenland, K. et al. Review: Evolution of evidence on PFOA and health following the assessments of the C8 Science Panel. Environ Int 145, (2020).
- Bartell, S. M. & Vieira, V. M. Critical review on PFOA, kidney cancer, and testicular cancer. J Air Waste Manag Assoc 71, 663–679 (2021).
- Vélez, M. P., Arbuckle, T. E. & Fraser, W. D. Maternal exposure to perfluorinated chemicals and reduced fecundity: the MIREC study. Hum Reprod 30, 701–709 (2015).
- Tarapore, P. & Ouyang, B. Perfluoroalkyl Chemicals and Male Reproductive Health: Do PFOA and PFOS Increase Risk for Male Infertility? Int J Environ Res Public Health 18, (2021).
- Trudel, D. et al. Estimating consumer exposure to PFOS and PFOA. Risk Anal 28, 251–269 (2008).
- Fenton, Suzanne E et al. “Per- and Polyfluoroalkyl Substance Toxicity and Human Health Review: Current State of Knowledge and Strategies for Informing Future Research.” Environmental toxicology and chemistry vol. 40, 606-630 (2021)
- The race to replace persistent chemicals in our homes – BBC News. https://www.bbc.com/news/business-58595098.
- Maine’s ban on ‘forever chemicals’ marks a big win for some scientists | Science | AAAS. https://www.science.org/content/article/maine-s-ban-forever-chemicals-marks-big-win-some-scientists.
- Sajid, M. & Ilyas, M. PTFE-coated non-stick cookware and toxicity concerns: a perspective. Environ Sci Pollut Res Int 24, 23436–23440 (2017).
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- Sajid, Muhammad et al. “Impact of nanoparticles on human and environment: review of toxicity factors, exposures, control strategies, and future prospects.” Environmental science and pollution research international vol. 22,6 4122-43 (2015)