La pandemia da COVID-19 è ancora un’emergenza sanitaria diffusa in tutto il mondo. Al momento della scrittura di questo articolo (31.07.2020), un totale di oltre 16,8 milioni di casi sono stati segnalati in tutto il mondo, di cui oltre 660’000 che hanno provocato la morte del paziente [1]. Paesi come gli Stati Uniti, l’India e il Brasile sembrano essere maggiormente in difficoltà in quanto hanno presentato rispettivamente circa 60’000, 52’000 e 41’000 nuovi casi giornalieri. Di fronte a questo onere sanitario globale, scienziati, governi ed esperti sanitari sono continuamente alla ricerca di misure di prevenzione e intervento efficaci.

Recentemente, nelle notizie e nei social media di vari paesi, è stato presentato un nuovo agente come cura per COVID19 – la lattoferrina [2-5]. La risposta del pubblico è stata molto entusiasta, a dimostrarlo -per esempio- un’azienda australiana che produce prodotti lattiero-caseari arricchiti con lattoferrina quest’anno ha rivelato risultati di vendita record [6]. Le loro vendite per il primo trimestre di quest’anno sono aumentate di sette volte rispetto ai rispettivi mesi dell’anno precedente. Questo fenomeno è stato indotto da titoli molto ottimistici di articoli come “MUST READ! Immune System: Natural Protein Found In Mother’s Milk and Colostrum Called Lactoferrin Could Help Protect Against Various Viruses” (tradotto “LETTURA OBBLIGATA! Sistema immunitario: proteina ​​naturale trovata nel latte materno e nel colostro chiamata lattoferrina potrebbe aiutare a proteggere da vari virus”) da Thailand Medical News [4]. Il quotidiano italiano Il Messaggero ha pubblicato un articolo dal titolo “Coronavirus, studio sull’immunità dei bimbi: il segreto è la lattoferrina. Ecco la proteina che può contenere il contagio” [3]. Simili notizie sono state diffuse sui social media, come afferma un post di Facebook intitolato “Fight COVID-19 with a Glass of Milk!!!” (tradotto “Combatti COVID-19 con un bicchiere di latte!!!”) dalla comunità dell’industria lattiero-casearia americana, The Bullvine [2]. Il post di Facebook ha ricevuto quasi 500 like ed è stato condiviso circa 1’400 volte nonostante sia stato contrassegnato come “Notizia Falsa” dai moderatori di Facebook.

La lattoferrina appartiene alla famiglia delle proteine ​​che legano e trasportano il ferro chiamate transferrine. A differenza di altre transferrine, la lattoferrina si trova principalmente nel latte e in altri fluidi, invece che nel plasma sanguigno [7, 8]. È presente principalmente nel colostro – la prima forma di latte materno prodotto durante la gravidanza e nei primi giorni dopo il parto (7 g / L) e nel latte umano maturo (1 g / L). La sua alta concentrazione nel latte materno e le sue proprietà leganti il ​​ferro portano alla convinzione che sia molto efficace come agente antimicrobico e che sia molto efficace nel potenziare l’immunità.

C’è una pletora di studi che mostrano vari livelli di efficacia della lattoferrina contro diversi microbi [9-13]. Questi studi mostrano che la lattoferrina è un composto promettente perfino contro i virus responsabili dell’AIDS [10] e della precedente epidemia di SARS [12]. Vi sono anche due studi più recenti che testano l’influenza della lattoferrina sul virus SARS-CoV-2 [14, 15]. Queste due pubblicazioni sono state presentate nel portale di prestampa bioRxiv, il che significa che non sono state ancora sottoposte a revisione paritaria. Inoltre, tutti questi studi sono stati eseguiti in vitro, ovvero in un ambiente controllato al di fuori dell’organismo vivente.

Sfortunatamente, gli esperimenti condotti su esseri umani trattati con differenti dosi di lattoferrina hanno mostrato risultati meno promettenti [16-20]. Quando usata contro l’epatite C [16, 17, 19] o il batterio Helicobacter pylori, responsabile di malattie gastriche [18, 21], la lattoferrina ha mostrato effetti marginali o nulli sui pazienti trattati. Quando usata contro il non specificato “raffreddore estivo”, la lattoferrina ha mostrato una minima influenza positiva quando testata su un piccolo gruppo di persone [20]. D’altra parte, le persone che hanno assunto lattoferrina hanno avuto più incidenze di gastroenterite, comunemente nota anche come “influenza intestinale”.

Inoltre, sono stati condotti due studi per valutare l’influenza dell’assunzione di lattoferrina sul sistema immunitario [22, 23]. In entrambi gli studi, gli esperimenti sono stati eseguiti su gruppi molto piccoli di partecipanti, mostrando effetti minori o nulli sui parametri testati relativi al sistema immunitario.

Siamo in disperato bisogno di un modo per combattere la pandemia da COVID-19. La lattoferrina è stata presentata dai media come una possibile soluzione magica per questo problema. Sfortunatamente, questa notizia non si basava su ricerca scientifica ma su una revisione (fraintesa) della letteratura scientifica sulla lattoferrina [24]. Ad oggi, c’è uno studio clinico completato riguardante l’influenza della lattoferrina sui pazienti con COVID-19 [25]. I risultati non sono ancora stati pubblicati. Attualmente (31.07.2020), ci sono altri tre studi clinici sull’influenza della lattoferrina sui pazienti con COVID-19 [26-28]. Sfortunatamente, nessuno di questi studi ha ancora iniziato a reclutare pazienti.

Al momento non ci sono vaccini o farmaci che si sono dimostrati efficaci contro COVID-19 [29]. Ciò rende molto allettante riferirsi a qualsiasi studio come ad una pronta soluzione al problema, anche quando presentanti solo risultati preliminari. Tuttavia, è essenziale prestare attenzione e cautela a questo tipo di approccio, poiché potrebbe essere, molto probabilmente, inefficace nel migliore dei casi e dannoso nel peggiore dei casi.